il libro della verità:
„… La sofferenza porterà all’Umiltà: l’Umiltà salverà le anime
Figlia Mia, mentre il mondo continua a fare esperienza di questi sconvolgenti eventi, coloro che soffrono saranno resi umili. Attraverso l’umiltà essi possono essere salvati. Tutto questo è necessario per preparare il mondo alla Mia Seconda Venuta. Questo tempo non è molto lontano. Figlia mia, sarà un giorno di grande gloria per i credenti. Tenete bene in mente questo giorno, poiché ogni precedente sofferenza sopportata nel Mio Nome, da quel momento sarà stata dimenticata. …”
„L’umanità viene punita durante quest’anno di Purificazione
Venerdì, 11 marzo 2011, alle ore 15:30
Mia amata figlia, la Purificazione, che l’umanità dovrà subire attraverso le guerre, i terremoti, le eruzioni vulcaniche, gli tsunami, le ondate di calore e le colate di fango, sta continuando a causa dei peccati del genere umano.
Solo coloro che si volgono a Me, il loro Divino Salvatore e al loro Creatore, il Padre Mio ed il Padre loro, possono essere salvati. Non guardate mai a Mio Padre con paura, poiché Egli ama tutti i Suoi figli. Tuttavia, Egli applicherà la punizione su coloro che rifiutano di accettare la Sua Esistenza. La Sua Pazienza ora, mentre il male, la mancanza di fede e lo scandaloso amore dell’uomo per sé stesso continuano, sta giungendo a termine.
Il Mio Eterno Padre, Dio il Fattore e Creatore di tutto, ama tutti i Suoi figli con la stessa tenerezza che i genitori provano per i propri figli. Ma proprio come i genitori responsabili fanno con i loro figli, punendoli se compiono delle azioni aggressive o inaccettabili, ugualmente ora, verrà rilasciata l’Ira del Padre Mio sul mondo in questo tempo. Questo, figlia Mia, è come ti ho detto, l’Anno della Purificazione.
Ovunque, le persone in ogni luogo capiranno che questi eventi non sono naturali. Essi sono causati dall’Intervento Divino allo scopo di far capire all’uomo, finalmente, la Verità delle Scritture.
Pregate, pregate per la conversione
Il vostro amato Gesù Cristo”
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Cattolico romano:
„Libro di Daniele 13,1-9.15-17.19-30.33-62.
In quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm,
il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio.
I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè.
Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di ogni altro i Giudei andavano da lui.
In quell’anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha detto: “L’iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo”.
Questi frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro.
Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito.
I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un’ardente passione per lei:
persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
Mentre aspettavano l’occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo.
Non c’era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla.
Susanna disse alle ancelle: “Portatemi l’unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno”.
Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero:
“Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi.
In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle”.
Susanna, piangendo, esclamò: “Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.
Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!”.
Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei
e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.
I servi di casa, all’udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo.
Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna.
Rivolti al popolo dissero: “Si faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm”. Mandarono a chiamarla
ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.
Essa piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.
Gli anziani dissero: “Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle.
Quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei.
Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme.
Non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito.
Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l’ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni”.
La moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la condannò a morte.
Allora Susanna ad alta voce esclamò: “Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano,
tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me”.
E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele,
il quale si mise a gridare: “Io sono innocente del sangue di lei!”.
Tutti si voltarono verso di lui dicendo: “Che vuoi dire con le tue parole?”.
Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: “Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senza indagare la verità!
Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei”.
Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: “Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il dono dell’anzianità”.
Daniele esclamò: “Separateli bene l’uno dall’altro e io li giudicherò”.
Separati che furono, Daniele disse al primo: “O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce,
quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente.
Ora dunque, se tu hai visto costei, dì: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?”. Rispose: “Sotto un lentisco”.
Disse Daniele: “In verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due”.
Allontanato questo, fece venire l’altro e gli disse: “Razza di Cànaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore!
Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità.
Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?”. Rispose: “Sotto un leccio”.
Disse Daniele: “In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l’angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e così farti morire”.
Allora tutta l’assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui.
Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo
e applicando la legge di Mosè li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.
Salmi 23(22),1-3a.3b-4.5.6.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,1-11.
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,
gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più».”
(continuare con il messaggio seguente):
„… Figlia Mia non essere mai compiacente, né timorosa degli eventi futuri. Tutto passerà e, al suo posto, ci sarà un mondo più felice e con un amore più grande, dovunque. …”
„Mia amatissima figlia, è con grande gioia che Mi ricongiungo a te questa sera. Ora sei ripiena della grazia del discernimento e sei molto sicura quanto al giusto cammino che devi seguire.
Finalmente, essendoti arresa e in unione con Me, ora sei libera. Libera dai dubbi, con la coscienza pura, più forte di prima e pronta a rivelare al mondo la Mia Promessa. La Mia Parola trasmetterà l’urgenza necessaria per essere preparati ad aprire i cuori, nel momento in cui saranno mostrati a tutti i propri peccati.
Essendo state preparate e preavvisate, molte, molte più anime possono essere salvate. Più diffusa sarà la conversione, più debole sarà la persecuzione che ne conseguirà. …” (continua sopra)
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Ortodosso:
„Purificazione e gloria d’Israele
2 In quel giorno il germoglio del Signore sarà lo splendore e la gloria degli scampati d’Israele, e il frutto della terra sarà il loro vanto e il loro ornamento.
3 Avverrà che i sopravvissuti di Sion e i superstiti di Gerusalemme saranno chiamati santi: chiunque, cioè, in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi,
4 una volta che il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion, e avrà purificato Gerusalemme dal sangue che vi è stato sparso, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio.
5 Il Signore creerà su tutta la distesa del monte Sion e sulle sue assemblee una nuvola di fumo per il giorno e uno splendore di fuoco fiammeggiante per la notte; perché su tutta la gloria vi sarà un padiglione.
6 Ci sarà un riparo per fare ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servire di rifugio e di asilo durante la tempesta e la pioggia.
Israele, la vigna del Signore
5 Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna. Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.
2 La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte, vi costruì in mezzo una torre e vi scavò uno strettoio per pigiare l’uva. Egli si aspettava che facesse uva, invece fece uva selvatica.
3 Ora, abitanti di Gerusalemme, e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna!
4 Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica?
5 Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata.
6 Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine, e darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia.
7 Infatti la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta. Egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!”
„… Durante il Mio Regno, Satana sarà incatenato e non potrà più ingannare i figli di Dio. Questo Regno non sarà simbolico, ma il luogo in cui l’Albero della Vita respirerà Amore e pace affinché tutti coloro che sono stati benedetti godranno del Mio Nuovo Paradiso e non subiranno la morte, anche quando Satana sarà rilasciato, seppure per un breve tempo, alla fine di questo periodo. …”
„21 Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.
22 Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 23 Perciò Dio il Signore mandò via l’uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 24 Così egli scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita.
Caino e Abele
4 Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino[a], e disse: «Ho acquistato[b] un uomo con l’aiuto del Signore». 2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra.
3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un’offerta di frutti della terra al Signore. 4 Abele offrì anch’egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il Signore guardò con favore Abele e la sua offerta, 5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. 6 Il Signore disse a Caino: «Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattuto? 7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»”
…
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