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L’umanesimo è un affronto verso Dio

il libro della verità:
L’umanesimo è un affronto verso Dio
Giovedì, 25 dicembre 2014, alle ore 15:10
Mia amatissima figlia, non preoccuparti dello spirito del male che corrompe il mondo. Lascia tutto a Me. Fintanto che tu Mi amerai, Mi venererai ed amerai gli altri, secondo la Mia Santa Volontà, ed Io ti proteggerò dalla sofferenza causata da tutte le cose che sono contro di Me.La pena peggiore che dovrete sopportare, sarà quella di essere testimoni delle presunte opere di carità e degli interessamenti filantropici su scala mondiale, i quali maschereranno le vere intenzioni dei Miei nemici. Voi discernerete in cuor vostro che l’ingannatore è all’opera. Quando il mondo laico e coloro che pretendono di rappresentarMi parleranno di politica e di atti umanitari, omettendo però di proclamare l’importanza di preservare la vita umana a tutti i costi, allora riconoscerete che questo non è quanto Io desidero. Se coloro che dicono di rappresentarMi, non parlano con la stessa passione riguardo al male dell’aborto, così come fanno nei confronti di altri atti contro l’umanità, allora state attenti perché c’è qualcosa che non va.

Mio Padre punirà tutti coloro che uccidono i Suoi figli, tra cui quei bambini che vengono nutriti ancora nel grembo materno, in attesa di nascere. Gli autori di tali crimini subiranno un castigo terribile, a meno che non si rammarichino dei loro peccati contro di Lui. Coloro che sono Miei e che rappresentano la Mia Chiesa sulla Terra, hanno omesso di proclamare la Verità. L’omicidio, compreso l’aborto, è uno dei peccati più grandi commessi contro Dio. Si richiede uno straordinario atto di contrizione per poter essere assolti da un tale peccato. Perché allora la Mia Chiesa non lotta con vigore contro questo peccato che è uno dei più abominevoli atti di sfida nei confronti di Mio Padre? Perché vi distolgono dal riconoscere il più grave dei peccati, mentre predicano l’importanza delle azioni umanitarie?

L’umanesimo è un affronto verso Dio, in quanto si concentra sui bisogni dell’uomo e non sulla necessità di rammaricarsi del peccato, dinnanzi al Creatore di tutto ciò che è. Se ignorate i peccati mortali che portano alla dannazione eterna, chiaramente definiti nelle Leggi dettate da Dio, allora nessuna delle grandi iniziative compassionevoli in favore dei diritti civili del genere umano, farà ammenda per quei peccati.

Se credete in Me, e se Mi servite, allora voi dovete parlare solo della Verità. La Verità mostra che il peccato è il vostro più grande nemico, non coloro che vi perseguitano. Il peccato mortale, se non vi pentite, vi condurrà all’Inferno. Se siete in peccato mortale e trascorrete del tempo promuovendo grandi opere di carità ed azioni umanitarie, ma non vi pentite, allora la vostra anima sarà dannata.

Ricordatevi della Verità. Non lasciatevi ingannare da discorsi, atti od opere di carità, quando il compito più importante è quello di combattere il peccato mortale. Il Mio servitore consacrato che si rifiuta di rammentarvi le conseguenze del peccato mortale, non capisce il senso della sua missione nel servirMi. Non si può seppellire il peccato e nasconderlo alla vista, come se esso non esistesse. Nessuna dose di empatia per le persone che vengono perseguitate nel Mio Nome, compenserà il fatto che i peccatori non si riconcilino con Me, Gesù Cristo, per ottenere il perdono dei peccati.

Il vostro Gesù”

 
 
 

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La Vera Vita in Dio:

1 Marzo, 1993

Signore, quando le Tue parole mi vennero
incontro, le divorai con avidità:
la Tua parola è la mia delizia e la gioia
del mio cuore; perché sono stata chiamata per il Tuo Nome, Signore, Dio Onnipotente”1

Avevo gli occhi velati e non vedevo Te,
né il Tuo Splendore, né la Tua Gloria.
Improvvisamente, nel più profondo abisso
della mia
oscurità, rifulse una Luce!
Stupefatta e sbalordita dalla Sua lucentezza,
vacillai, e lo spirito di torpore
che occupava la mia anima, superato
dal Tuo Spirito, cessò di alitare in
me.

Ti ho visto là, in piedi, silenzioso ….
e fu come se Ti conoscessi, Beneamato.
Poi apristi la Tua Bocca,
mi fu dato un Nome e istantaneamente
la memoria della mia anima fu ristabilita;
il velo dei miei occhi cadde
e ho visto la mia anima soccombere
nelle Tue Braccia di Padre;
Oh Dio! Come mi sei Prezioso!

Io sono Santo;

Io dissi: Io ti purificherò e ti darò un cuore nuovo e metterò in te uno spirito nuovo; toglierò dalla tua anima lo spirito di torpore e metterò in te il Mio Spirito; in quel giorno giurai di farti Mia; giurai di guarirti e, come un albero, di farti portare molto frutto per la Mia gente; Io ho giurato di saziare l’affamato e ogni bocca; sì! Io ho giurato di venire a te di rivolgerMi a te per lavorarti e seminare nella tua Nullità la Mia Gloria;

e adesso Io, Dio, ho preso possesso della tua anima per sempre; così profetizza senza paura; va’ dalle ossa aride e Io darò loro la carne, darò loro respiro perché Mi lodino e Mi glorifichino; sì, Io aliterò su molti in modo che vivano e gridino: “chi è come Dio?” Io ricorderò loro che non troveranno un amore più grande di quello del loro Creatore;”

http://www.tlig.org/it/messages/782


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Cattolico romano:

Libro di Isaia 52,7-10.

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”.
Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché
vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.

Salmi 98(97),1.2-3ab.3cd-4.5-6.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
 

Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele. 

Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.

Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.
 

Cantate inni al Signore con l’arpa,
con l’arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Lettera agli Ebrei 1,1-6.

Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,
in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.
Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell’alto dei cieli,
ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»?
E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,1-18.

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la
luce degli uomini;
la
luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era
nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.
A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati
generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in
mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.”

https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel/2019-12-25

 
 

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Ortodosso:

Nascita di Gesù Cristo

18 La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. 20 Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. 21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù[a], perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».

22 Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23 «La vergine[b] sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele[c]», che tradotto vuol dire: «Dio con noi».

24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali[d] finché ella non ebbe partorito un figlio[e]; e gli pose nome Gesù.

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Matthew+1%3A18-25&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

 ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri[a] cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio[b].

.”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Galatians+4%3A4-7&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

“26 Aprile, 1988

(Ieri, mentre parlavo con mia sorella di ciò che Dio vuole che faccia, nel mezzo della conversazione, mi sono sorpresa a dire: “O Babas mou ipé na…” che significa: “Abba mi ha detto di…” In altre parole: “Papà mi ha detto di…” Mi sono trovata a nominare, in modo naturalissimo, Dio come ‘Papà’ in Greco.” 

http://www.tlig.org/it/messages/274

 
 
 

Arrivo dei magi

2.1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode[a]. Dei magi[b] d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».

Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:

“E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda[c]; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”[d]».

Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo».

Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. 10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. 12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.

Gianna Jessen Abortion Survivor in Australia Part 1

Dio Padre: “I terremoti colpiranno le vostre città”

Torah (lago Vista):

Guarigione di Naaman, il Siro

5.1 Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il Signore aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d’Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» Naaman andò dal suo signore e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d’Israele ha detto così e così». Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va’; io manderò una lettera al re d’Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci cambi di vestiario; e portò al re d’Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». Appena il re d’Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=2+Kings+5%3A1-19&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

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https://www.hebcal.com/sedrot/tazria

 
 
il libro della verità:
Lunedì, 31 marzo 2014, alle ore 14:00

Mia carissima figlia, è giunto il momento in cui l’uomo, avendo peccato e macchiato se stesso davanti ai Miei Occhi da così lungo tempo, ora sprofonderà negli abissi estremi della depravazione, mentre cercherà di distruggere quanto di più è sacro per Me.Tutta la vita viene da Me. La vita dell’anima è Mia. La vita della carne è altresì Mia. Che nessun uomo interferisca, né con l’una né con l’altra, affinché la sua vita non gli venga tolta da parte Mia. Di questo potete essere sicuri. Qualsiasi forma di vita che sia stata creata dalle Mie Mani, verrà uccisa per mano di uomini malvagi. Essi toglieranno la vita a coloro che vivono nel grembo materno e dichiareranno che questo sia una forma di diritto umano. Voi, figli Miei, non avete il diritto di distruggere la vita dei Miei eredi – che sia prima o dopo la loro nascita – e, se lo farete, allora subirete un terribile castigo. Se non vi riconcilierete e non vorrete pentirvi di questo ignobile peccato, Io distruggerò voi e anche quei paesi che incoraggiano questa malvagità. Se distruggete la vostra stessa vita, voi Mi offendete, perché essa non appartiene a voi e soltanto Io ho il diritto di dare la vita e di toglierla, a seconda della Mia Ora. Manipolando la vita del corpo, voi interferite con la Mia Divinità ed Io non resterò indietro a guardare, trascurando un simile affronto alla Mia Creazione.

Quando il togliere la vita non gli basterà, l’uomo attaccherà subdolamente la vita dell’anima, facendo morire la Mia Santa Parola, che egli calpesterà finché non ne frantumerà ogni parte, così da farla diventare come ghiaia sotto i suoi piedi. Allora l’uomo, arrogante e tronfio del suo personale punto di vista circa le proprie capacità, tenterà di cercare un nuovo pianeta per trovare una nuova dimora per l’umanità, anche se questo sarà impossibile. Il Dono dello stesso suolo della Terra, sul quale Io ho posto l’umanità, non sarà ritenuto sufficiente per i bisogni dell’uomo. E così, questa marcia proseguirà verso l’autodistruzione. L’uomo sarà l’autore della propria fine. Egli distruggerà sistematicamente tutto ciò che per Me è sacro.

Il Dono della vita, che Io ho elargito ad ogni Mia creatura, Mi sarà rubato dall’uomo, senza un briciolo di rimorso. Egli giustificherà ogni aspetto del suo intento omicida, dichiarando che il prendere la vita sia una cosa buona. La morte per aborto è l’oltraggio più grande di tutti ed Io avverto l’umanità che farò Giustizia, perché non vi permetterò più di maledirMi in questo modo.

I terremoti colpiranno le vostre città ed in qualsiasi nazione che tolleri la soppressione della vita, voi sentirete il risveglio della Mia Collera, mentre Io colpirò i vostri cuori crudeli e odiosi. Coloro che cercheranno di pentirsi per questo delitto saranno risparmiati, ma sappiate che nessuna delle vostre nazioni sfuggirà a questo castigo. *

La morte della Mia Chiesa non sarà tollerata, quando l’uomo, insieme a quei falsi leader che seguirà servilmente, distruggerà i Sacramenti e li modificherà, in modo tale da farli scomparire. Io abbatterò i vostri templi e le vostre chiese, se proseguirete con la vostra profanazione del Corpo di Mio Figlio. Voi Lo flagellaste, Lo scherniste e perseguitaste i Suoi discepoli – finché non Lo uccideste selvaggiamente crocifiggendoLo. Eppure, non avete ancora imparato. La vostra mancanza di umile servitù, a Colui che vi ha donato la vita e portato la Redenzione, Colui che ora cerca di prepararvi per il Grande Giorno, Mi disgusta.

Io Sono Addolorato. Io Sono Rattristato e Sono in Collera, perché alla fine siete riusciti ad uccidere qualunque forma di vita che Io vi avevo dato. Mi riferisco sia alla vita del corpo, sia a quella dell’anima. La vita che vi ho dato non vi basta più, quindi Io Me la riprenderò nell’Ultimo Giorno da quelli tra voi che Me l’hanno ributtata indietro. Mentre il vostro atto di guerra contro di Me, il Creatore del mondo e di tutto ciò che è, proseguirà, Io farò sì che i vostri malvagi atti di distruzione durino solo per un tempo molto breve.

Io ora vi do il tempo di esaminare i peccati dell’umanità contro tutto ciò che considero sacro, affinché possiate espiare i peccati del mondo. La battaglia finale è cominciata e tanta vita – il Dono della vita creata da Me – sarà distrutta dall’uomo. E per questo, Io punirò il mondo.

Il vostro Padre,
 Il Dio Altissimo”

 


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Cattolico romano:

Libro di Giosuè 5,9a.10-12.

Allora il Signore disse a Giosuè: “Oggi ho allontanato da voi l’infamia d’Egitto”. Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.
Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico.
Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell’anno mangiarono i frutti della terra di Cànaan.

Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 5,17-21.

Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 15,1-3.11-32.

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola:
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.

Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
Il servo gli rispose: E’ tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».”

https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel/2019-03-31


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Ortodosso (Cattolico greco):

Gesù e Pietro

15 Quando ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni[a], mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». 17 Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore. 18 In verità, in verità ti dico che quando eri più giovane ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti». 19 Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. Detto questo, gli disse: «Seguimi».

Il discepolo che Gesù amava

20 Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso che durante la cena stava inclinato sul petto di Gesù e aveva detto: «Signore, chi è che ti tradisce?» 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?» 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa? Tu, seguimi». 23 Per questo motivo si sparse tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto; Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa?»

24 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.

25 Ora vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero. [Amen.]”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=John+21:15-25&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

Gesù, nostro sommo sacerdote

14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo[h]. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

Gesù superiore ai sommi sacerdoti dell’antico patto

5.1 Infatti ogni sommo sacerdote, preso tra gli uomini, è costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati; così può avere compassione verso gli ignoranti e gli erranti, perché anch’egli è soggetto a debolezza; ed è a motivo di questa che egli è obbligato a offrire dei sacrifici per i peccati, tanto per se stesso quanto per il popolo.

Nessuno si prende da sé quell’onore, ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso di Aaronne. Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di essere fatto sommo sacerdote, ma la ebbe da colui che gli disse:

«Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato»[i].

Altrove egli dice anche:

«Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec»[j]. …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Hebrews+4-5&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

 34 Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol[n] venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia e del vangelo, la salverà. 36 E che giova[o] all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? 37 Infatti che darebbe l’uomo[p] in cambio della sua anima? 38 Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli».

9.1 Diceva loro: «In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte finché non abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza».”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Mark+8-9&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

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https://oca.org/readings/daily/2019/03/31
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Gianna Jessen Abortion Survivor in Australia Part 1

Il peccato d’aborto è un peccato mortale ed i responsabili bruceranno tra le fiamme dell’Inferno per l’eternità

il libro della verità:

Mia amatissima figlia, questo Intervento da parte Mia, l’Agnello di Dio, per rivelare al mondo gli attuali Messaggi, è stato predetto.Quelli di voi che seguono la Parola di Dio devono stare in pace, poiché non voglio che prendano le distanze da Me, in quanto Io li amo. Essi non devono mai aver paura del Mio Amore, anche se il peccato vi separa da Me. Io apro gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere e la Mia Santa Parola chiuderà gli occhi di quelli che si rifiutano di accettare la Mia Mano. Io la tendo a voi, Miei amati figli, in modo da potervi trarre in salvo, lontano dagli avvoltoi che vogliono divorare le vostre anime.

Ogni giorno, da questo momento in avanti, sentirete tante voci gridare – pretendendo da voi di essere ascoltate. Si presenteranno a voi con menzogne ed argomentazioni diaboliche, mascherate dietro la dolcezza del miele. Vi lusingheranno con una raffica infinita di argomenti per farvi ascoltare il loro ragionamento, in nome delle cause umanitarie – le quali giustificano il peccato – essi non si fermeranno fino a quando voi non accetterete quello che vogliono costringervi ad ingoiare.

L’aborto, un omicidio agli Occhi di Dio, sarà imposto a tutte le nazioni, in segno di sfida contro il Padre Onnipotente, il Dio Altissimo. Se tollerate questo malvagio abominio, siete colpevoli di un terribile peccato. Il peccato d’aborto è un peccato mortale ed i responsabili bruceranno tra le fiamme dell’Inferno per l’eternità.

Quelli di voi che si rifiutano di accettare questo grave errore, hanno poco tempo per assicurarsi la salvezza, poiché quando il Grande Giorno arriverà, se non avranno voltato le spalle a quest’atto malvagio, non vedranno mai il Volto di Dio.

L’omicidio è uno dei più gravi atti di sfida contro Dio e sarà punito con lo stroncamento. La grande divisione, in mezzo al genere umano, è iniziata. Coloro che si schierano con la bestia e legittimano tutto ciò che sfida la Parola di Dio saranno separati dai loro fratelli e sorelle. Non sottovalutate il Mio Avvertimento. Accettate l’aborto e voi acconsentirete alla deliberata uccisione di un figlio di Dio. Se voi non riuscirete a provare rimorso nella vostra anima, allora non Mi vedrete più. Io vi getterò nella desolazione.

Il Mio Amore e la Mia Misericordia possono essere grandi. Io perdonerò la più macchiata delle anime, ma senza il rimorso, la Mia Giustizia è definitiva. La Mia punizione è eterna. AmateMi ed Io vi amerò. Distruggete la vita di un altro essere umano, creato dall’Amore del Padre Mio, ed anche voi, perderete la vostra vita.

Il vostro Gesù”


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Cattolico romano:
Martedì della V settimana di PasquaAtti degli Apostoli 14,19-28.
In quei giorni, giunsero da Antiochia e da Icònio alcuni Giudei, i quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi lo trascinarono fuori della città, credendolo morto.
Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo partì con Barnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiochia,
rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio.
Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia
e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa;
di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l’impresa che avevano compiuto.
Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede.
E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.Salmi 145(144),10-11.12-13ab.21.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,27-31a.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me,
ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato».”

evangeliumtagfuertag.org/main.php?language=it&module=readings&localdate=20180501

 
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Ortodosso (Cattolico greco):
21 Pietro, sceso verso quegli uomini[j], disse loro: «Eccomi, sono io quello che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?» 22 Essi risposero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, del quale rende buona testimonianza tutto il popolo dei Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo di farti chiamare in casa sua, e di ascoltare quello che avrai da dirgli». 23 Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente andò con loro, e alcuni fratelli di Ioppe lo accompagnarono.24 L’indomani arrivarono a Cesarea. Cornelio li stava aspettando e aveva chiamato i suoi parenti e i suoi amici intimi. 25 Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. 26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati, anch’io sono uomo!» 27 Conversando con lui, entrò e, trovate molte persone lì riunite, 28 disse loro: «Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo avere relazioni con uno straniero o entrare in casa sua[k]; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato. 29 Perciò, essendo stato chiamato, sono venuto senza fare obiezioni. Ora vi chiedo: qual è il motivo per cui mi avete mandato a chiamare?»30 Cornelio disse: «Quattro giorni or sono stavo pregando, all’ora nona, in casa mia, quand’ecco un uomo mi si presentò davanti, in veste risplendente[l], 31 e disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e le tue elemosine sono state ricordate davanti a Dio. 32 Manda dunque qualcuno a Ioppe e fa’ venire Simone, detto anche Pietro; egli è ospite in casa di Simone, conciatore di pelli, in riva al mare [; quando sarà venuto, egli ti parlerà]”. 33 Perciò subito mandai a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; ora dunque siamo tutti qui presenti davanti a Dio per ascoltare tutto ciò che ti è stato comandato dal Signore[m]». “


I fratelli di Gesù non credono in lui

Dopo queste cose, Gesù se ne andava per la Galilea, non volendo fare altrettanto in Giudea perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Or la festa dei Giudei, detta delle Capanne, era vicina. Perciò i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qua e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. Poiché nessuno agisce in segreto quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo». Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. Gesù quindi disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie. Salite voi alla festa[a]; io non salgo [ancora] a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». Dette [loro] queste cose, rimase in Galilea.

Gesù alla festa delle Capanne

10 Ma quando i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora vi salì anche lui; non palesemente, ma come di nascosto. 11 I Giudei dunque lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov’è quel tale?» 12 Vi era tra la folla un gran mormorio riguardo a lui. Alcuni dicevano: «È un uomo per bene!», altri dicevano: «No, anzi, svia la gente!» 13 Nessuno però parlava di lui apertamente, per paura dei Giudei. “

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lago Vista:
Di’ loro: Così parla il Signore, Dio: “Il giorno che io scelsi Israele e alzai la mano per fare un giuramento alla discendenza della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d’Egitto, alzai la mano per loro, dicendo: ‘Io sono il Signore, il vostro Dio’. Quel giorno alzai la mano, giurando che li avrei fatti uscire dal paese d’Egitto per introdurli in un paese che io avevo cercato per loro, paese dove scorrono il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi. Dissi loro: ‘Gettate via, ognuno di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi e non vi contaminate con gli idoli d’Egitto; io sono il Signore, il vostro Dio!’”

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Sopravvissuta all’aborto: una testimonianza da far tremare i polsi:
https://www.youtube.com/watch?v=bXVUlS0kyw8

La Vergine Maria: “Dovete combattere qualsiasi legge e qualunque argomento promuova l’aborto”

il libro della verità:
“Figlia mia, quando gli atti malvagi aumentano, come sta accadendo alle nazioni, circa i metodi con cui esse stanno tentando di introdurre l’aborto, lo Spirito Santo scende sui figli di Dio, affinché possano avere il coraggio di contrattaccare.

L’aborto è il peccato più grave agli Occhi di mio Padre. Nessun motivo può essere presentato a Lui, il quale possa giustificare questo atto infame contro la Creazione di Dio. L’aborto è  un affronto alla Sacra Creazione dell’umanità e porta con sé un terribile castigo.

Sarà usato qualsiasi argomento per farlo legittimare nelle vostre nazioni, ma niente potrà mai renderlo accettabile a Dio. Nessuno ha il diritto di interferire con il Dono della Vita, creata da Dio, il Creatore di tutto ciò che esiste.

Molte povere anime credono di mostrare compassione quando tollerano l’aborto, ma tutto quello che fanno è tollerare l’omicidio, che è un peccato mortale. Dovete combattere qualsiasi legge e qualunque argomento promuova l’aborto, salvaguardando la vita dei figli di Dio nel ventre delle loro madri. Voi non dovete mai aver paura quando proclamate la sacralità della vita.

Pregate, pregate, pregate per quelle anime che non riescono ad accettare l’importanza della vita ed il Sacro Atto della Creazione di Dio. Queste anime hanno bisogno delle vostre preghiere e della vostra pazienza. Mostrate loro che non accetterete mai le loro richieste per farvi arrivare a tollerare l’omicidio di un figlio di Dio non ancora nato.

La vostra amata Madre
Madre della Salvezza”

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Cattolico romano:
“Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore.”
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Ortodosso (Cattolico greco):
Infatti si legge nella Scrittura:
«Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso»[a]. 7 Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli[b] la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare,[c] pietra d’inciampo e sasso di ostacolo[d].

Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati. …

 Che farà {dunque} il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e darà la vigna ad altri.

10 Non avete neppure letto questa Scrittura:

“La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare[e];
11 ciò è stato fatto dal Signore, ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi”[f]

12 Essi cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro. E, lasciatolo, se ne andarono.”
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lago Vista:
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