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Dio Padre: “Senza di Me non ci sarebbe nulla: non ci sarebbe l’universo, non ci sarebbe l’amore e nessuna forma di vita”

il libro della verità:
Dio Padre: “Senza di Me non ci sarebbe nulla: non ci sarebbe l’universo, non ci sarebbe l’amore e nessuna forma di vita”
Domenica, 7 dicembre 2014, alle ore 16:30
Mia carissima figlia, non lasciare che qualcuno di voi si dimentichi di Chi Io Sono. Io, il vostro amato Padre, Sono il Creatore di tutto ciò che era nel principio e Colui che sarà fino alla fine. Tutte le cose vengono da Me ed ogni uomo s’inchinerà davanti a Me, a meno che egli non voglia essere allontanato dalla Mia Santissima Gerarchia.

 

Voi, Miei amati figli, siete tutto ciò che il Mio Cuore desidera ed ogni battaglia sulla Terra, di cui voi siete testimoni, avviene per la salvezza delle vostre anime. Tutto ciò che è male viene causato dal Mio avversario, il re delle menzogne, il seduttore, l’accusatore, il più grande dei Miei nemici e quindi anche dei Miei figli. Colui che è contro di Me è contro di voi. Tutto quello che dà Gloria a Me, dà gloria a tutto ciò che è Mio. Questo include il Mio Unigenito Figlio e voi, la Mia amata progenie.

L’uomo che perseguita i Miei figli non viene da Me. Poiché ogni sofferenza, pena o isolamento di quanti tra di voi sono più vicini a Me, devono sopportare, sappiate che sono causati da Satana e dalla sua gerarchia di angeli caduti. Il loro più grande desiderio è quello di portarvi via da Me ed è per questo motivo che voi soffrirete.

Poiché Io non Mi riprendo quello che ho donato, il vostro libero arbitrio sarà sia il vostro trionfo sia la vostra rovina, che dipenderà da quale via sceglierete. Questo significa che se Mi offrite il vostro libero arbitrio, per il bene della vostra anima e di quelle altrui, riuscirete a sconfiggere il vostro più grande nemico, il diavolo. Se però lascerete che il male s’insinui nella vostra anima, voi reciderete, con il vostro libero arbitrio, ogni genere di legame con Me.

Io non posso interferire con il vostro libero arbitrio, poiché questo significherebbe infrangere la Mia Promessa. Io non posso costringervi a fare delle scelte. Posso solamente mostrarvi la Via: la Strada che conduce alla Salvezza Eterna. Voi a quel punto dovrete decidere che cosa desiderate. Tutti i Doni della Mia Gerarchia Celeste vi verrebbero dati generosamente, qualora decideste che questa è la vita che desiderate. Vi prego, per il vostro stesso bene, non abbandonateMi a causa dello sfarzo e degli splendori che vi vengono presentati tramite le tentazioni dei dèmoni.

Molti di voi non sono sicuri di Me o di Chi Sono Io perché Satana, attraverso i poteri che ha ricevuto, vi rende ciechi alla Mia Esistenza. Egli vi provoca apertamente con ogni genere di logica e ragionamento umano allo scopo di negare la Mia Divinità. Io sarò apertamente messo in discussione con disdegno, ma Satana da vile codardo qual è non rivelerà mai sé stesso, poiché ciò intralcerebbe il suo proposito. Fino a quando non crederete nell’esistenza del diavolo, allora sarà improbabile che voi crediate in Me. Io però vi avverto. Credete quello che volete su di Me, ma non negate l’esistenza del male, poiché esso si trova dappertutto intorno a voi. Negate l’esistenza del male e voi rinnegherete Me, in quanto il male è l’opposto di tutto quello che Io rappresento. Io Sono l’Amore. L’Amore è Mio. Coloro che amano possono anche non riconoscerMi, ma senza di Me non ci sarebbe nulla: non ci sarebbe l’universo, non ci sarebbe l’amore e nessuna forma di vita.

Non fate l’errore di scegliere chi diffonde delle malignità riguardo alla Mia Divinità. Presto sorgerà l’alba del giorno in cui capirete tutto ciò che Io vi dico. Quando le ragnatele saranno state tirate via da sopra i vostri occhi, dovrete correre da Me. Io resterò in attesa di abbracciarvi nel Mio Rifugio e da quel momento in poi, Io asciugherò le vostre lacrime, metterò al bando ogni sofferenza e vi porterò nella Luce del Mio Regno per l’eternità.

Vi amo, cari figli. Attendo con impazienza il giorno in cui voi ritornerete nel Mio Santo Abbraccio.

Il vostro amato Padre,
 il Dio Altissimo”

https://messaggidagesucristo.wordpress.com/2014/12/24/7-dicembre-2014-dio-padre-senza-di-me-non-ci-sarebbe-nulla-nessun-universo-nessun-amore-e-nessuna-vita/


Libro di Isaia 25,6-10a.

In quel giorno, il Signore degli eserciti preparerà su questo monte, un banchetto di grasse vivande, per tutti i popoli, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.
Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio
asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato.
E si dirà
in quel giorno:
“Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte”.
…”


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La Vera Vita in Dio:

“8 Aprile, 1993

Signore, mio Dio,
Tu sai che sulle mie labbra
non si trova falsità,
Tu che puoi scrutare la mia anima
e scoprire i miei peccati,
sai che sono innocente
e non colpevole di tutte queste accuse
per cui essi mi condannano.
Non mi hai rivestita
con il Tuo Spirito?

Mia città! Mia benamata! Io sono Colui che ti ha sospinta a camminare sulle Mie Impronte e nella Mia Luce; sono venuto a dirti che non sei sola; vedi? le Mie Braccia sono come un muro di Fiamme che ti circonda; Io ti dico, non cercare la gloria fra gli uomini, poiché chiunque è ammirato dagli uomini è ripugnante alla Mia Vista; lascia che ti diano la caccia, lascia che ti perseguitino, e non aver paura, Mio agnello, di quelli che uccidono il corpo, ma non possono fare di più; ti dirò chi devi temere; temi colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettarti nell’inferno;

benediciMi, invece, per aver ancora nascosto queste cose che ti ho insegnato ai sapienti e agli intelligenti e averle rivelate ai semplici fanciulli, perché questo è ciò che piace a Me e diletta la Mia Anima! sappi che chiunque ti tocca,1 tocca la pupilla dei Miei Occhi! fai tutto ciò che puoi, Mia Vassula, mettiti dinanzi alla Mia Presenza come un’anima che ha attraversato le prove con fede; mostraMi che starai ferma come un albero, ben salda nella Verità, Amore, Fede e Speranza, e che quando Io verrò a gustare il tuo frutto Io possa gioire! preferisci soffrire piuttosto che lasciarti trascinare dalle debolezze della carne, bimba Mia; nessuno riuscirà a separarti da Me, così rallegrati!

guai2 al mondo che pone ostacoli ai Miei Messaggi! e ancor più all’uomo che li procura! Vassula …. Io mostrerò la Mia Gloria attraverso di te; se alcune anime ostili ti circondano, sii per loro come una spada a doppio taglio che trafigge la Menzogna; prega perché questo Pane Celeste, dato dal Mio Spirito venga distribuito all’affamato e al povero; fa’ che la Mia Manna riempia le vostre bocche! e tu,3 che la Mia Anima scaglia in ogni nazione….4 “imé stenakhoreménos para poli; avrio ine i proti stravrossi, ké pali, o Ios Mou tha ksana-stavrothi se epta meres ….”

Io vestirò i Cieli di nero, … prega per l’unificazione delle date della Pasqua; sii in Pace; Io, Jahvè ti amo, proclama la Mia Parola senza timore! vieni;”

http://www.tlig.org/it/messages/787


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Cattolico romano:

Libro di Isaia 30,19-21.23-26.

Così dice il Signore Dio d’Israele:
Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i
tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
i tuoi orecchi sentiranno
questa parola dietro di te: “Questa è la strada, percorretela”, caso mai andiate a destra o a sinistra.
Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio.
Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri.
La luce della luna sarà come la
luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

Salmi 147(146),1-2.3-4.5-6.

Lodate il Signore:
è bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo come a lui conviene.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.
Il Signore risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite;
egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.
Grande è il Signore, onnipotente,
la sua sapienza non ha confini.
Il Signore sostiene gli umili
ma abbassa fino a terra gli empi.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 9,35-38.10,1.6-8.

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità.
rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.
E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.»
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».”
 
 
 

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Ortodosso:
grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo[a], che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Rifiuto di un altro vangelo

Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; ché poi non c’è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.

Ma anche se noi o un angelo dal cielo {vi} annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.

10 Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Galatians+1%3A3-10&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

Parabole del granello di senape e del lievito

18 Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò? 19 È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto un [grande] albero, e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami».

20 E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio? 21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre misure di farina, finché fu tutta lievitata».

Insegnamento di Gesù lungo la via per Gerusalemme

22 Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme.

23 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, [Signore,] aprici”. Ed egli vi risponderà: “Io non so da dove venite”. 26 Allora comincerete a dire: “Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!” 27 Ed egli dirà: “Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori[a]”. 28 Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e voi ne sarete buttati fuori. 29 E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio.

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Luke+13:18-29&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

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https://oca.org/readings/daily/2019/12/07
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Torah (lago Vista):

E diede loro quest’ordine: «Direte queste cose a Esaù mio signore: “Così dice il tuo servo Giacobbe: Io ho abitato presso Labano e vi sono rimasto fino ad ora; ho buoi, asini, pecore, servi e serve; lo mando a dire al mio signore, per trovare grazia ai tuoi occhi”».

I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo andati da tuo fratello Esaù ed eccolo che ti viene incontro con quattrocento uomini». Allora Giacobbe fu preso da gran paura e angoscia, divise in due schiere la gente, le greggi, gli armenti, i cammelli che erano con lui e disse: «Se Esaù viene contro una delle schiere[a] e la batte, l’altra che rimane potrà salvarsi».

Poi Giacobbe disse: «O Dio di Abraamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O Signore, che mi dicesti: “Torna al tuo paese, dai tuoi parenti, e ti farò del bene”, 10 io sono troppo piccolo per essere degno di tutta la benevolenza che hai usata e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; perché quando passai questo Giordano avevo solo il mio bastone, e ora ho due schiere[b]. 11 Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi assalga, non risparmiando né madre né figli. 12 Tu dicesti: “Certo, io ti farò del bene e farò diventare la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non la si può contare”».

13 Egli rimase là quella notte; e di ciò che possedeva prese di che fare un dono a suo fratello Esaù: 14 duecento capre e venti becchi, duecento pecore e venti montoni, 15 trenta cammelle che allattavano e i loro piccoli, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci puledri. 16 Li consegnò ai suoi servi, gregge per gregge separatamente, e disse ai suoi servi: «Passate davanti a me e lasciate qualche intervallo tra gregge e gregge». 17 E diede quest’ordine al primo: «Quando mio fratello Esaù t’incontrerà e ti chiederà: “Di chi sei? Dove vai? A chi appartiene questo gregge che va davanti a te?”, 18 tu risponderai: “Al tuo servo Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù: ecco, egli stesso viene dietro di noi”». 19 Diede lo stesso ordine al secondo, al terzo e a tutti quelli che seguivano le greggi, dicendo: «In questo modo parlerete a Esaù, quando lo troverete, 20 e direte: “Ecco il tuo servo Giacobbe; egli stesso viene dietro a noi”». Perché diceva: «Io lo placherò con il dono che mi precede e dopo soltanto mi presenterò a lui; forse mi farà buona accoglienza». 21 Così il dono andò davanti a lui ed egli passò la notte nell’accampamento.

22 Quella notte si alzò, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabboc. 23 Li prese, fece loro passare il torrente e lo fece passare a tutto quello che possedeva.

Lotta di Giacobbe con l’angelo a Peniel

24 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba; 25 quando quest’uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell’anca, e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 26 E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» 27 L’altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». 28 Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele[c], perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». * 29 Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» 30 E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel[d], perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». 31 Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall’anca. 32 Per questo, fino al giorno d’oggi, gli Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la giuntura dell’anca, perché quell’uomo aveva toccato la giuntura dell’anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia.

Riconciliazione di Giacobbe con Esaù

33 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva avendo con sé quattrocento uomini. Allora divise i figli tra Lea, Rachele e le due serve. Mise davanti le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e infine Rachele e Giuseppe. Egli stesso passò davanti a loro, e s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato a suo fratello.

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Genesis+32%3A4-33:3&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

* https://messaggidagesucristo.wordpress.com/2014/12/15/28-novembre-2014-verranno-assegnati-dei-nomi-nuovi-ai-titoli-che-si-riferiscono-a-me/

 

Profezia sulla rovina di Edom

Visione di Abdia. Così parla il Signore, Dio, riguardo a Edom: «Abbiamo ricevuto un messaggio dal Signore e un ambasciatore è stato mandato alle nazioni: “Alzatevi! Alziamoci contro di lui, alla guerra!”

Ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, tu sei profondamente disprezzato.

L’orgoglio del tuo cuore ti ha ingannato, o tu che abiti nei crepacci delle rocce e stabilisci la tua abitazione in alto; tu che dici in cuor tuo: “Chi potrà farmi precipitare a terra?”

Anche se tu facessi il tuo nido in alto come l’aquila, anche se tu lo mettessi fra le stelle, io ti farò precipitare di lassù», dice il Signore.

«Se ladri o briganti venissero a te di notte, come saresti rovinato! Non ruberebbero forse a loro piacimento? Se dei vendemmiatori venissero da te, non lascerebbero niente da racimolare.

Oh, come è stato frugato Esaù! Come sono stati cercati i suoi nascondigli!

Tutti i tuoi alleati ti hanno respinto sino alla frontiera; quelli che erano in pace con te ti hanno ingannato, hanno avuto il sopravvento su di te; quelli che mangiano il tuo pane tendono un’insidia sotto i tuoi piedi, e tu non hai discernimento!

Quel giorno», dice il Signore, «io farò sparire i saggi da Edom e il discernimento dal monte di Esaù.

I tuoi prodi, o Teman, saranno terrorizzati, e così tutti quelli del monte di Esaù periranno nel massacro.

10 A causa della violenza fatta a tuo fratello Giacobbe, tu sarai coperto di vergogna e sarai sterminato per sempre.

11 Quel giorno tu eri presente, il giorno in cui gli stranieri portavano via il suo esercito, e i forestieri entravano per le sue porte e tiravano a sorte su Gerusalemme; anche tu eri come uno di loro.

12 Ah! Non gioire per il giorno della sventura di tuo fratello. Non ti rallegrare per i figli di Giuda nel giorno della loro rovina. Non parlare con tanta arroganza nel giorno dell’angoscia.

13 Non passare per la porta del mio popolo il giorno della sua sventura; non gioire, anche tu, della sua afflizione il giorno della sua sventura; non mettere le mani sul suo esercito il giorno della sua sventura.

14 Non appostarti ai bivi per sterminare i suoi fuggiaschi e non consegnare al nemico i suoi superstiti, nel giorno della sventura!

15 Infatti il giorno del Signore è vicino per tutte le nazioni; come hai fatto, così sarà fatto a te: le tue azioni ti ricadranno sul capo.

16 Come voi avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni; berranno e si ingozzeranno, e saranno come se non fossero mai state.

17 «Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati ed esso sarà santo; e la casa di Giacobbe possederà ciò che le appartiene.

18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma; e la casa di Esaù come paglia che essi incendieranno e consumeranno; non rimarrà più nulla della casa di Esaù», perché il Signore ha parlato.

19 Quelli della regione meridionale possederanno il monte di Esaù; quelli della pianura possederanno il paese dei Filistei, il territorio di Efraim e quello di Samaria; e Beniamino possederà Galaad.

20 I deportati di questo esercito, i figli d’Israele, possederanno il paese dei Cananei fino a Sarepta, e i deportati di Gerusalemme che sono a Sefarad possederanno le città della regione meridionale.

21 I salvati saliranno sul monte Sion per giudicare la montagna di Esaù. Allora il regno sarà del Signore.

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Dio Padre: “Io sto venendo a radunare i fedeli. Il Mio Tempo è vicino, poiché la Misericordia di Mio Figlio è quasi su di voi”

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il libro della verità:


Lunedì, 13 gennaio 2014, alle ore 16:56

 

Io Sono Dio Padre. Io Sono Colui che Sono. Io Sono il vostro Creatore: l’Alfa e l’Omega.

Mia carissima figlia, ascoltaMi mentre annuncio che il Mio Intervento per impedire la distruzione del genere umano sta per avere luogo.

Se non sentite parlare del male, ciò non significa che esso non esista. È in atto un disegno malvagio pianificato per sostenere la guerra, con l’unico obiettivo di distruggere il maggior numero possibile di persone. La capacità dell’uomo di mettere in atto azioni malvagie contro i Miei figli non è mai stata così grande. La capacità dell’uomo di produrre tecnologia non è mai stata così grande, ma di tale conoscenza si è fatto cattivo uso su larga scala ed i piani per controllare ogni aspetto della vostra vita sono in fase avanzata.

Essi, i Miei nemici, vogliono controllare ciò che mangiate, bevete e tutto quello che fate per promuovere la Verità che Io vi ho dato. Essi non si fermeranno fino al giorno in cui controlleranno i vostri paesi, le vostre finanze e la vostra salute. Mentre questi piani stanno diventando evidenti, essi stanno anche per assumere il controllo di tutte le religioni e poiché così tante persone non credono nella Mia Esistenza, ci sarà poca opposizione al loro subdolo piano per rubarMi le anime.

Se l’uomo crede di poter sfidare Dio, allora non sa Chi Sono Io veramente. Se egli non sa Chi Sono Io, allora non conosce nulla. Il suo cuore si è indurito, il suo intelletto offuscato e la sua anima si è fatta pesante.

Chi si allontana da Me, è perduto. Colui che combatte contro di Me, con l’intento di rubare le anime dei Miei figli, per Me è morto ed il suo destino è segnato.

Ora Io interverrò per fermare questa terribile e malvagia atrocità che viene perpetrata. In seguito, dopo che l’avrò fatto, aprirò i vostri occhi, scuoterò i vostri cuori e vi riempirò di meraviglia. Presto Io rivelerò la Verità, perché molti di voi non credono più in essa.

Io Sono tutto ciò che è e che sarà. Io Sono vostro Padre, l’Onnisciente, l’Onnipresente, Tutto Amore e Tutta Misericordia. Io sto venendo a radunare i fedeli. Il Mio Tempo è vicino, poiché la Misericordia di Mio Figlio è quasi su di voi.

Il vostro amato Padre,
 il Dio Altissimo”


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Cattolico romano:

Libro di Isaia 40,1-5.9-11.

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati”.
Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura.
Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato”.
Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: “
Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri”.

Salmi 104(103),1b-2.3-4.24-25.27-28.29-30.

Signore, mio Dio, quanto sei grande!
avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda,
costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento;
fai dei venti i tuoi messaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi.
Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni.


Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Lettera di san Paolo apostolo a Tito 2,11-14.3,4-7.

Carissimo, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,
che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo,
nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo;
il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo,
effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 3,15-16.21-22.

Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo,
Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì
e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza
corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».”

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Ortodosso (Cattolico greco):

Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto:

«Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini»[a].

9 Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che [prima] egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. 11 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Ephesians+4%3A7-13&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

Inizio dell’attività di Gesù a Capernaum

12 Gesù[a], udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea.

13 E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum[b], città sul mare[c], ai confini di Zabulon e di Neftali, 14 affinché si adempisse quello che era stato detto dal profeta Isaia:

15 «Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei pagani[d],
16 il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell’ombra della morte una luce si è levata»[e].

17 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Matthew+4%3A12-17&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

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https://oca.org/readings/daily/2019/01/13
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Torah (lago Vista):

Consacrazione dei primogeniti al Signore

13.1 Il Signore disse a Mosè: «Consacrami ogni primogenito[a] tra i figli d’Israele, ogni primo parto, sia tra gli uomini, sia tra gli animali: esso appartiene a me».

Mosè disse al popolo: «Ricordate questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di schiavitù; perché il Signore vi ha fatti uscire di là, con mano potente; non si mangi pane lievitato. Voi uscite oggi, nel mese di Abib[b]. Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, degli Ivvei e dei Gebusei, che giurò ai tuoi padri di darti, paese dove scorre il latte e il miele, compi questo rito in questo mese. Per sette giorni mangia pane azzimo; il settimo giorno sarà una festa al Signore. Si mangi pane azzimo per sette giorni e non si veda pane lievitato presso di te, né si veda lievito presso di te, in tutto il tuo territorio. In quel giorno tu spiegherai questo a tuo figlio, dicendo: “Si fa così a motivo di quello che il Signore fece per me quando uscii dall’Egitto”. Ciò sarà per te come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge del Signore sia nella tua bocca; poiché il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto con mano potente. 10 Osserva dunque questo decreto, al tempo fissato, di anno in anno.

11 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato, 12 consacra al Signore ogni primogenito e ogni primo parto del tuo bestiame. I maschi saranno del Signore. 13 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; se non lo vuoi riscattare, spezzagli il collo. Riscatta anche ogni primogenito di uomo fra i tuoi figli. 14 Quando, in avvenire, tuo figlio ti interrogherà, dicendo: “Che significa questo?”, tu gli risponderai: “Il Signore ci fece uscire dall’Egitto, dalla casa di schiavitù, con mano potente; 15 e quando il faraone si ostinò a non lasciarci andare, il Signore uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali. Perciò io sacrifico al Signore ogni primo parto maschio, ma riscatto ogni primogenito dei miei figli”. 16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, poiché il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto con mano potente».

In marcia verso il mar Rosso

17 Quando il faraone ebbe lasciato andare il popolo, Dio non lo condusse per la via del paese dei Filistei, benché fosse vicina, poiché Dio disse: «Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto». 18 Dio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. I figli d’Israele partirono armati dal paese d’Egitto. 19 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figli d’Israele, dicendo: «Dio certamente vi visiterà; allora, porterete con voi le mie ossa da qui».

20 Gli Israeliti, partiti da Succot, si accamparono a Etam, all’estremità del deserto. 21 Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte. 22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo.

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Exodus+13&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

“… 4 In quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d’Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie. Debora mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Chedes di Neftali, e gli disse: «Il Signore, Dio d’Israele, non ti ha forse dato quest’ordine: “Va’, raduna sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon. Io attirerò verso di te, al torrente Chison, Sisera, capo dell’esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo darò nelle tue mani”?» Barac le rispose: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò». Debora disse: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il Signore darà Sisera in mano a una donna». E Debora si alzò e andò con Barac a Chedes.

10 Barac convocò Zabulon e Neftali a Chedes; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora salì con lui.

11 Ora Eber, il Cheneo, si era separato dai Chenei, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende fino al querceto di Saannaim, che è vicino a Chedes.

12 Fu riferito a Sisera che Barac, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13 Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui, da Aroset-Goim fino al torrente Chison.

14 Allora Debora disse a Barac: «Àlzati, poiché questo è il giorno in cui il Signore ha dato Sisera nelle tue mani. Il Signore non va forse davanti a te?» Allora Barac scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 Il Signore mise in rotta, davanti a Barac, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diede alla fuga a piedi. 16 Ma Barac inseguì i carri e l’esercito fino ad Aroset-Goim; e tutto l’esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada e non scampò neppure un uomo.

17 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Iael, moglie di Eber, il Cheneo, perché vi era pace fra Iabin, re di Asor, e la casa di Eber, il Cheneo. 18 Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: «Entra, mio signore, entra da me; non temere». Egli entrò da lei nella sua tenda e lei lo coprì con una coperta. 19 Egli le disse: «Ti prego, dammi un po’ d’acqua da bere perché ho sete». Quella, aperto l’otre del latte, gli diede da bere e lo coprì. 20 Egli le disse: «Stattene all’ingresso della tenda; forse qualcuno verrà a interrogarti e ti chiederà: “C’è qualcuno qui dentro?” Tu risponderai di no». 21 Allora Iael, moglie di Eber, prese un piuolo della tenda e un martello, andò pian piano da lui e gli piantò il piuolo nella tempia tanto che esso penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì. 22 Mentre Barac inseguiva Sisera, Iael uscì a incontrarlo e gli disse: «Vieni, e ti mostrerò l’uomo che cerchi». Egli entrò da lei; ecco, Sisera era steso morto, con il piuolo nella tempia.

23 Quel giorno Dio umiliò Iabin, re di Canaan, davanti ai figli d’Israele. 24 La mano dei figli d’Israele si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché l’ebbero annientato.

Cantico di Debora

In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barac, figlio di Abinoam:

«Poiché dei capi si sono messi alla testa del popolo in Israele, poiché il popolo si è mostrato volenteroso, benedite il Signore!

Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o prìncipi! Al Signore, sì, io canterò, salmeggerò al Signore, al Dio d’Israele.

O Signore, quando uscisti dal Seir, quando venisti dai campi di Edom, la terra tremò, e anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in acqua.

I monti furono scossi per la presenza del Signore, anche il Sinai, là, fu scosso davanti al Signore, al Dio d’Israele!

«Ai giorni di Samgar, figlio di Anat, ai giorni di Iael, le strade erano abbandonate e i viandanti seguivano sentieri tortuosi.

I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non venni io, Debora, finché non venni io, come una madre in Israele.

Si sceglievano nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva forse uno scudo, una lancia, fra i quarantamila uomini d’Israele?

Il mio cuore va ai condottieri d’Israele! O voi che vi offriste volenterosi fra il popolo, benedite il Signore!

10 Voi che cavalcate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti e voi che camminate per le vie, cantate!

11 Lungi dalle grida degli arcieri, là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia del Signore, gli atti di giustizia dei suoi capi in Israele! Allora il popolo del Signore discese alle porte.

12 Dèstati, dèstati, Debora! Dèstati, dèstati, intona un canto! Àlzati, Barac, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam!

13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, il Signore scese con me fra i prodi.

14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalec[a]; al tuo sèguito venne Beniamino fra le tue genti; da Machir scesero dei capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.

15 I prìncipi d’Issacar furono con Debora; quale fu Barac, tale fu Issacar: egli si precipitò nella valle sulle orme di lui. Presso i ruscelli di Ruben, le decisioni furono coraggiose!

16 Perché sei rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i ruscelli di Ruben, le decisioni furono coraggiose!

17 Galaad non ha lasciato la sua dimora oltre il Giordano; e Dan, perché si è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso la riva del mare, e si è riposato nei suoi porti.

18 Zabulon è un popolo che ha rischiato la vita, così pure Neftali, sulle alture della campagna.

19 I re vennero, combatterono; allora combatterono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d’argento.

20 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatterono contro Sisera.

21 Il torrente Chison li travolse, l’antico torrente, il torrente Chison. Anima mia, avanti, con forza!

22 Allora gli zoccoli dei cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo dei loro guerrieri in fuga.

23 “Maledite Meroz”, dice l’angelo del Signore, “maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso del Signore, in soccorso del Signore insieme con i prodi!”

24 «Benedetta sia fra le donne Iael, moglie di Eber, il Cheneo! Fra le donne che stanno sotto le tende, sia benedetta!

25 Egli chiese dell’acqua e lei gli diede del latte; in una coppa d’onore gli offerse della crema.

26 Con una mano prese il piuolo, e con la destra il martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò e gli trapassò le tempie.

27 Ai piedi di Iael egli si piegò, cadde, giacque disteso; ai suoi piedi si piegò e cadde; là, dove si piegò, cadde esanime.

28 La madre di Sisera guarda dalla finestra e grida attraverso l’inferriata: “Perché il suo carro tarda ad arrivare? Perché sono così lente le ruote dei suoi carri?”

29 Le più sagge delle sue dame le rispondono, e anche lei replica a se stessa:

30 “Non trovano forse bottino? Non se lo stanno forse dividendo? Una fanciulla, due fanciulle per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti variopinte e ricamate, variopinte e ricamate d’ambo i lati per le spalle del vincitore!”

31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Signore! Coloro che ti amano siano come il sole quando si alza in tutta la sua forza!» Così il paese ebbe pace per quarant’anni.”

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