“Dio Padre: “Senza di Me non ci sarebbe nulla: non ci sarebbe l’universo, non ci sarebbe l’amore e nessuna forma di vita”
Domenica, 7 dicembre 2014, alle ore 16:30
Voi, Miei amati figli, siete tutto ciò che il Mio Cuore desidera ed ogni battaglia sulla Terra, di cui voi siete testimoni, avviene per la salvezza delle vostre anime. Tutto ciò che è male viene causato dal Mio avversario, il re delle menzogne, il seduttore, l’accusatore, il più grande dei Miei nemici e quindi anche dei Miei figli. Colui che è contro di Me è contro di voi. Tutto quello che dà Gloria a Me, dà gloria a tutto ciò che è Mio. Questo include il Mio Unigenito Figlio e voi, la Mia amata progenie.
L’uomo che perseguita i Miei figli non viene da Me. Poiché ogni sofferenza, pena o isolamento di quanti tra di voi sono più vicini a Me, devono sopportare, sappiate che sono causati da Satana e dalla sua gerarchia di angeli caduti. Il loro più grande desiderio è quello di portarvi via da Me ed è per questo motivo che voi soffrirete.
Poiché Io non Mi riprendo quello che ho donato, il vostro libero arbitrio sarà sia il vostro trionfo sia la vostra rovina, che dipenderà da quale via sceglierete. Questo significa che se Mi offrite il vostro libero arbitrio, per il bene della vostra anima e di quelle altrui, riuscirete a sconfiggere il vostro più grande nemico, il diavolo. Se però lascerete che il male s’insinui nella vostra anima, voi reciderete, con il vostro libero arbitrio, ogni genere di legame con Me.
Io non posso interferire con il vostro libero arbitrio, poiché questo significherebbe infrangere la Mia Promessa. Io non posso costringervi a fare delle scelte. Posso solamente mostrarvi la Via: la Strada che conduce alla Salvezza Eterna. Voi a quel punto dovrete decidere che cosa desiderate. Tutti i Doni della Mia Gerarchia Celeste vi verrebbero dati generosamente, qualora decideste che questa è la vita che desiderate. Vi prego, per il vostro stesso bene, non abbandonateMi a causa dello sfarzo e degli splendori che vi vengono presentati tramite le tentazioni dei dèmoni.
Molti di voi non sono sicuri di Me o di Chi Sono Io perché Satana, attraverso i poteri che ha ricevuto, vi rende ciechi alla Mia Esistenza. Egli vi provoca apertamente con ogni genere di logica e ragionamento umano allo scopo di negare la Mia Divinità. Io sarò apertamente messo in discussione con disdegno, ma Satana da vile codardo qual è non rivelerà mai sé stesso, poiché ciò intralcerebbe il suo proposito. Fino a quando non crederete nell’esistenza del diavolo, allora sarà improbabile che voi crediate in Me. Io però vi avverto. Credete quello che volete su di Me, ma non negate l’esistenza del male, poiché esso si trova dappertutto intorno a voi. Negate l’esistenza del male e voi rinnegherete Me, in quanto il male è l’opposto di tutto quello che Io rappresento. Io Sono l’Amore. L’Amore è Mio. Coloro che amano possono anche non riconoscerMi, ma senza di Me non ci sarebbe nulla: non ci sarebbe l’universo, non ci sarebbe l’amore e nessuna forma di vita.
Non fate l’errore di scegliere chi diffonde delle malignità riguardo alla Mia Divinità. Presto sorgerà l’alba del giorno in cui capirete tutto ciò che Io vi dico. Quando le ragnatele saranno state tirate via da sopra i vostri occhi, dovrete correre da Me. Io resterò in attesa di abbracciarvi nel Mio Rifugio e da quel momento in poi, Io asciugherò le vostre lacrime, metterò al bando ogni sofferenza e vi porterò nella Luce del Mio Regno per l’eternità.
Vi amo, cari figli. Attendo con impazienza il giorno in cui voi ritornerete nel Mio Santo Abbraccio.
Il vostro amato Padre,
il Dio Altissimo”
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Libro di Isaia 25,6-10a.
Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.
Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte”. …”
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La Vera Vita in Dio:
“8 Aprile, 1993
Signore, mio Dio,
Tu sai che sulle mie labbra
non si trova falsità,
Tu che puoi scrutare la mia anima
e scoprire i miei peccati,
sai che sono innocente
e non colpevole di tutte queste accuse
per cui essi mi condannano.
Non mi hai rivestita
con il Tuo Spirito?
Mia città! Mia benamata! Io sono Colui che ti ha sospinta a camminare sulle Mie Impronte e nella Mia Luce; sono venuto a dirti che non sei sola; vedi? le Mie Braccia sono come un muro di Fiamme che ti circonda; Io ti dico, non cercare la gloria fra gli uomini, poiché chiunque è ammirato dagli uomini è ripugnante alla Mia Vista; lascia che ti diano la caccia, lascia che ti perseguitino, e non aver paura, Mio agnello, di quelli che uccidono il corpo, ma non possono fare di più; ti dirò chi devi temere; temi colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettarti nell’inferno;
benediciMi, invece, per aver ancora nascosto queste cose che ti ho insegnato ai sapienti e agli intelligenti e averle rivelate ai semplici fanciulli, perché questo è ciò che piace a Me e diletta la Mia Anima! sappi che chiunque ti tocca,1 tocca la pupilla dei Miei Occhi! fai tutto ciò che puoi, Mia Vassula, mettiti dinanzi alla Mia Presenza come un’anima che ha attraversato le prove con fede; mostraMi che starai ferma come un albero, ben salda nella Verità, Amore, Fede e Speranza, e che quando Io verrò a gustare il tuo frutto Io possa gioire! preferisci soffrire piuttosto che lasciarti trascinare dalle debolezze della carne, bimba Mia; nessuno riuscirà a separarti da Me, così rallegrati!
guai2 al mondo che pone ostacoli ai Miei Messaggi! e ancor più all’uomo che li procura! Vassula …. Io mostrerò la Mia Gloria attraverso di te; se alcune anime ostili ti circondano, sii per loro come una spada a doppio taglio che trafigge la Menzogna; prega perché questo Pane Celeste, dato dal Mio Spirito venga distribuito all’affamato e al povero; fa’ che la Mia Manna riempia le vostre bocche! e tu,3 che la Mia Anima scaglia in ogni nazione….4 “imé stenakhoreménos para poli; avrio ine i proti stravrossi, ké pali, o Ios Mou tha ksana-stavrothi se epta meres ….”
Io vestirò i Cieli di nero, … prega per l’unificazione delle date della Pasqua; sii in Pace; Io, Jahvè ti amo, proclama la Mia Parola senza timore! vieni;”
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Cattolico romano:
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Libro di Isaia 30,19-21.23-26.
Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: “Questa è la strada, percorretela”, caso mai andiate a destra o a sinistra.
Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio.
Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri.
La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.
Salmi 147(146),1-2.3-4.5-6.
è bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo come a lui conviene.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.Il Signore risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite;
egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.Grande è il Signore, onnipotente,
la sua sapienza non ha confini.
Il Signore sostiene gli umili
ma abbassa fino a terra gli empi.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 9,35-38.10,1.6-8.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità.
rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.
E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.»
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».”
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Ortodosso:
“3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo[a], 4 che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, 5 al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Rifiuto di un altro vangelo
6 Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; 7 ché poi non c’è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo {vi} annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. 9 Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.
10 Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.”
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Parabole del granello di senape e del lievito
18 Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò? 19 È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto un [grande] albero, e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami».
20 E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio? 21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre misure di farina, finché fu tutta lievitata».
Insegnamento di Gesù lungo la via per Gerusalemme
22 Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme.
23 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, [Signore,] aprici”. Ed egli vi risponderà: “Io non so da dove venite”. 26 Allora comincerete a dire: “Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!” 27 Ed egli dirà: “Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori[a]”. 28 Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e voi ne sarete buttati fuori. 29 E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio.
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https://www.biblegateway.com/passage/?search=Luke+13:18-29&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS
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https://oca.org/readings/daily/2019/12/07
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Torah (lago Vista):
“4 E diede loro quest’ordine: «Direte queste cose a Esaù mio signore: “Così dice il tuo servo Giacobbe: Io ho abitato presso Labano e vi sono rimasto fino ad ora; 5 ho buoi, asini, pecore, servi e serve; lo mando a dire al mio signore, per trovare grazia ai tuoi occhi”».
6 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo andati da tuo fratello Esaù ed eccolo che ti viene incontro con quattrocento uomini». 7 Allora Giacobbe fu preso da gran paura e angoscia, divise in due schiere la gente, le greggi, gli armenti, i cammelli che erano con lui e disse: 8 «Se Esaù viene contro una delle schiere[a] e la batte, l’altra che rimane potrà salvarsi».
9 Poi Giacobbe disse: «O Dio di Abraamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O Signore, che mi dicesti: “Torna al tuo paese, dai tuoi parenti, e ti farò del bene”, 10 io sono troppo piccolo per essere degno di tutta la benevolenza che hai usata e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; perché quando passai questo Giordano avevo solo il mio bastone, e ora ho due schiere[b]. 11 Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi assalga, non risparmiando né madre né figli. 12 Tu dicesti: “Certo, io ti farò del bene e farò diventare la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non la si può contare”».
13 Egli rimase là quella notte; e di ciò che possedeva prese di che fare un dono a suo fratello Esaù: 14 duecento capre e venti becchi, duecento pecore e venti montoni, 15 trenta cammelle che allattavano e i loro piccoli, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci puledri. 16 Li consegnò ai suoi servi, gregge per gregge separatamente, e disse ai suoi servi: «Passate davanti a me e lasciate qualche intervallo tra gregge e gregge». 17 E diede quest’ordine al primo: «Quando mio fratello Esaù t’incontrerà e ti chiederà: “Di chi sei? Dove vai? A chi appartiene questo gregge che va davanti a te?”, 18 tu risponderai: “Al tuo servo Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù: ecco, egli stesso viene dietro di noi”». 19 Diede lo stesso ordine al secondo, al terzo e a tutti quelli che seguivano le greggi, dicendo: «In questo modo parlerete a Esaù, quando lo troverete, 20 e direte: “Ecco il tuo servo Giacobbe; egli stesso viene dietro a noi”». Perché diceva: «Io lo placherò con il dono che mi precede e dopo soltanto mi presenterò a lui; forse mi farà buona accoglienza». 21 Così il dono andò davanti a lui ed egli passò la notte nell’accampamento.
22 Quella notte si alzò, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabboc. 23 Li prese, fece loro passare il torrente e lo fece passare a tutto quello che possedeva.
Lotta di Giacobbe con l’angelo a Peniel
24 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba; 25 quando quest’uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell’anca, e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 26 E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» 27 L’altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». 28 Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele[c], perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». * 29 Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» 30 E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel[d], perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». 31 Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall’anca. 32 Per questo, fino al giorno d’oggi, gli Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la giuntura dell’anca, perché quell’uomo aveva toccato la giuntura dell’anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia.
Riconciliazione di Giacobbe con Esaù
33 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva avendo con sé quattrocento uomini. Allora divise i figli tra Lea, Rachele e le due serve. 2 Mise davanti le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e infine Rachele e Giuseppe. 3 Egli stesso passò davanti a loro, e s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato a suo fratello.“
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Profezia sulla rovina di Edom
1 Visione di Abdia. Così parla il Signore, Dio, riguardo a Edom: «Abbiamo ricevuto un messaggio dal Signore e un ambasciatore è stato mandato alle nazioni: “Alzatevi! Alziamoci contro di lui, alla guerra!”
2 Ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, tu sei profondamente disprezzato.
3 L’orgoglio del tuo cuore ti ha ingannato, o tu che abiti nei crepacci delle rocce e stabilisci la tua abitazione in alto; tu che dici in cuor tuo: “Chi potrà farmi precipitare a terra?”
4 Anche se tu facessi il tuo nido in alto come l’aquila, anche se tu lo mettessi fra le stelle, io ti farò precipitare di lassù», dice il Signore.
5 «Se ladri o briganti venissero a te di notte, come saresti rovinato! Non ruberebbero forse a loro piacimento? Se dei vendemmiatori venissero da te, non lascerebbero niente da racimolare.
6 Oh, come è stato frugato Esaù! Come sono stati cercati i suoi nascondigli!
7 Tutti i tuoi alleati ti hanno respinto sino alla frontiera; quelli che erano in pace con te ti hanno ingannato, hanno avuto il sopravvento su di te; quelli che mangiano il tuo pane tendono un’insidia sotto i tuoi piedi, e tu non hai discernimento!
8 Quel giorno», dice il Signore, «io farò sparire i saggi da Edom e il discernimento dal monte di Esaù.
9 I tuoi prodi, o Teman, saranno terrorizzati, e così tutti quelli del monte di Esaù periranno nel massacro.
10 A causa della violenza fatta a tuo fratello Giacobbe, tu sarai coperto di vergogna e sarai sterminato per sempre.
11 Quel giorno tu eri presente, il giorno in cui gli stranieri portavano via il suo esercito, e i forestieri entravano per le sue porte e tiravano a sorte su Gerusalemme; anche tu eri come uno di loro.
12 Ah! Non gioire per il giorno della sventura di tuo fratello. Non ti rallegrare per i figli di Giuda nel giorno della loro rovina. Non parlare con tanta arroganza nel giorno dell’angoscia.
13 Non passare per la porta del mio popolo il giorno della sua sventura; non gioire, anche tu, della sua afflizione il giorno della sua sventura; non mettere le mani sul suo esercito il giorno della sua sventura.
14 Non appostarti ai bivi per sterminare i suoi fuggiaschi e non consegnare al nemico i suoi superstiti, nel giorno della sventura!
15 Infatti il giorno del Signore è vicino per tutte le nazioni; come hai fatto, così sarà fatto a te: le tue azioni ti ricadranno sul capo.
16 Come voi avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni; berranno e si ingozzeranno, e saranno come se non fossero mai state.
17 «Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati ed esso sarà santo; e la casa di Giacobbe possederà ciò che le appartiene.
18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma; e la casa di Esaù come paglia che essi incendieranno e consumeranno; non rimarrà più nulla della casa di Esaù», perché il Signore ha parlato.
19 Quelli della regione meridionale possederanno il monte di Esaù; quelli della pianura possederanno il paese dei Filistei, il territorio di Efraim e quello di Samaria; e Beniamino possederà Galaad.
20 I deportati di questo esercito, i figli d’Israele, possederanno il paese dei Cananei fino a Sarepta, e i deportati di Gerusalemme che sono a Sefarad possederanno le città della regione meridionale.
21 I salvati saliranno sul monte Sion per giudicare la montagna di Esaù. Allora il regno sarà del Signore.
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