Io fui ritenuto un uomo malvagio ed un falso profeta e così Mi flagellarono

il libro della verità:
Giovedì, 13 novembre 2014, alle ore 11:10
Mia amatissima figlia, oggi io ti rivelo uno dei misteri più grandi dei tempi della fine.La sequenza di eventi che condurrà all’ultimo giorno, sarà analoga alla Mia Crocifissione, la quale sarà ricostruita con esattezza, in ogni sua fase, fino al giorno in cui Io verrò di nuovo per mettere in salvo il mondo.

Quando ero nel Giardino del Getsemani, Mi sentivo sperduto, solo e distrutto dal dolore, poiché ben pochi credevano che Io avessi detto la Verità. L’Amore per Mio Padre Mi sostenne, ma il Mio Amore per l’umanità fece sì che il tormento che dovetti sopportare, inclusa la tortura mentale e fisica per mano di Satana, venisse da Me accettato, anche se con uno sforzo tremendo.

Quanto soffrii in quel Giardino! Quanto supplicai Mio Padre per avere sollievo! Quanto Mi sentii affranto quando il maligno Mi mostrò come il mondo sarebbe finito! Egli Mi insultò, rise di Me, Mi sputò e schernì, quando Mi mostrò le anime dei Miei nemici, i quali, un giorno, avrebbero detto al mondo che servivano la Mia Chiesa. Tutto ciò fu come se Mi venissero mostrati i Miei amati apostoli che Mi condannavano ed in seguito promettevano la loro fedeltà a Satana. Egli Mi mostrò le anime dei fedeli, le cui voci sarebbero state considerate pari a quelle dei più fanatici estremisti e che sarebbero stati accusati di crimini terribili. Vidi coloro che affermavano di rappresentarMi, perseguitare i profeti ed i veggenti, così come vidi coloro che avrebbero cercato di distruggerli. Io dovetti sopportare una grande oscurità quando vidi il mondo in cui una volta abitai, divenire non solo cieco in merito a Chi Io Sono realmente, ma al quale non sarebbe mai stato raccontato di Me.

Io venni gettato a terra, la Mia Faccia schiacciata al suolo, preso a calci, frustato ed i Miei vestiti strappati via da Satana. Egli Mi tormentò oltre la Mia umana capacità di sopportazione, e con estrema sofferenza fisica del corpo. Nonostante questo, Mi venne data la forza per continuare ad affrontare la Mia inevitabile Crocifissione, la quale Mi terrorizzava. Il Mio Amore per l’uomo, tuttavia, soppiantò il Mio timore umano.

I Miei servitori consacrati, che rifiuteranno di condannarMi, subiranno anch’essi un isolamento del tutto simile. Cadranno in disgrazia e verranno lasciati da parte. Il loro isolamento non sarà condannato dalla Mia Chiesa, a causa della paura che regnerà al suo interno.

Quando Io venni flagellato, coloro che compirono gli atti più vili e crudeli sul Mio Corpo gioivano. Io fui ritenuto un uomo malvagio ed un falso profeta e così Mi flagellarono. Costoro si vantarono della loro santità, della loro rettitudine e della loro conoscenza delle Sacre Scritture, mentre disonoravano il Mio Corpo. Essi mancarono di accettare la profezia secondo la quale il loro Messia sarebbe venuto per salvarli. Coloro che proclameranno la Mia Seconda Venuta subiranno lo stesso trattamento.

Quando Mi spogliarono, essi vollero umiliarMi ulteriormente e così Mi vestirono con uno straccio rosso che Mi copriva a mala pena, con l’intento di profanare ancor più il Mio Corpo. Quando però, conficcarono le spine sulla Mia Testa, come fossero aghi, dichiararono che il Figlio dell’Uomo era un impostore e quindi non meritevole di accettazione. Essi strapparono il Mio Occhio fuori dalla sua orbita, ma il dolore fu insignificante, se paragonato a quello provato quando essi dichiararono che Io non ero stato accettato quale Salvatore dei figli di Dio.

Presto, tutte queste cose si ripeteranno, quando Io, Gesù Cristo, quale Capo della Mia Chiesa, verrò respinto e la Mia Corona Mi sarà portata via. Un falso leader, l’anticristo, Mi sostituirà in qualità di Capo ma, a differenza dell’Agnello Sacrificale, egli indosserà una scintillante corona d’oro. Dietro questa facciata si annida un animo corrotto, e insieme alle menzogne, le falsificazioni, le bestemmie e le eresie che sgorgheranno dalla sua bocca, egli pronuncerà ogni cosa come se fosse miele che cola da un favo. Non fatevi alcuna illusione, la bestia avrà un aspetto magnifico, la sua voce sarà suadente ed il suo contegno maestoso. Egli sarà bello ed attraente, ma dalla sua bocca uscirà il livore che avvelenerà la vostra anima.

Quando portai la Mia Croce, non potei farlo da Me Stesso. Essa era così pesante, che potevo fare solo un passo alla volta e camminare molto lentamente. Il Mio Corpo era lacerato in molti punti e, a causa del Sangue perduto, svenni molte volte, tanto ero debole. Venni accecato ad un Occhio e le spine sulla Mia Testa fecero sì che il Sangue, che usciva a fiotti dalle Mie Ferite, dovesse essere continuamente asciugato da coloro che camminavano di fianco a Me. In caso contrario, Io non sarei mai stato in grado di fare un altro passo avanti.

Lo stesso si potrà dire della Mia Chiesa Rimanente, l’ultima parte stabile del Mio Corpo. Essa marcerà, proprio come feci Io, con una Croce pesante, ma nonostante il dolore, l’abuso, la sofferenza e lo spargimento di sangue, essa resisterà fino alla fine. Poiché il Mio Prezioso Sangue scorrerà sulle loro anime insieme al Mio Stesso Dolore: la Mia Stessa Crocifissione. Ed il giorno in cui non si terranno più i Sacrifici quotidiani della Messa, la Mia Presenza si estinguerà. Il giorno in cui il Mio Corpo – la Mia Chiesa sulla Terra – verrà definitivamente depredato, crocifisso e profanato, tutto cambierà per sempre.

È il Mio Corpo – la Mia Chiesa – mentre è ancora vivo nel mondo, che sostiene la vita. Quando però esso sarà distrutto, la vita, così come la conoscete, finirà. Nel momento in cui la Mia Chiesa sarà tradita, sacrificata ed eliminata, così come avvenne durante la Mia Crocifissione, questo contrassegnerà la fine dei tempi.

Il vostro Gesù”

 
 

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Cattolico romano:

Libro della Sapienza 6,1-11.

Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza dall’Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi;
poiché, pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente, né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
Con
terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi poiché un giudizio severo si compie contro coloro che stanno in alto.
L’inferiore è meritevole di pietà, ma i potenti saranno esaminati con rigore.
Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno, non ha soggezione della grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande e si cura ugualmente di tutti.
Ma sui potenti sovrasta un’indagine rigorosa.
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
Desiderate, pertanto, le mie parole; bramatele e ne riceverete istruzione.

Salmi 82(81),3-4.6-7.

Difendete il debole e l’orfano,
al misero e al povero fate giustizia.
Salvate il debole e l’indigente,
liberatelo dalla mano degli empi”.
 

Io ho detto: “Voi siete dei,
siete tutti figli dell’Altissimo”.
Eppure morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,11-19.

Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse:
«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».”

https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel/2019-11-13

 
 
 
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Ortodosso:

La saggezza e il timore del Signore contrapposti alla saggezza umana e al peccato

10 Proverbi di Salomone. Un figlio saggio rallegra suo padre, ma un figlio stolto è un dolore per sua madre.

I tesori di empietà non fruttano, ma la giustizia libera dalla morte.

Il Signore non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta l’avidità degli empi.

Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano laboriosa fa arricchire.

Chi raccoglie durante l’estate è un figlio prudente, ma chi dorme durante la mietitura è un figlio che fa vergogna.

Benedizioni si posano sul capo dei giusti, ma la violenza copre la bocca degli empi.

La memoria del giusto è in benedizione, ma il nome degli empi marcisce.

Chi ha il cuore saggio accetta i precetti, ma chi ha le labbra stolte va in rovina.

Chi cammina nell’integrità cammina sicuro, ma chi va per vie tortuose sarà scoperto.

10 Chi ammicca con l’occhio causa dolore, e chi ha le labbra stolte va in rovina.

11 La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la bocca degli empi nasconde violenza.

12 L’odio provoca liti, ma l’amore copre ogni colpa[a].

13 Sulle labbra dell’uomo intelligente si trova la saggezza, ma il bastone è per il dorso di chi è privo di senno.

14 I saggi tengono in serbo la scienza, ma la bocca dello stolto è una rovina imminente.

15 I beni del ricco sono la sua fortezza; la rovina dei poveri è la loro povertà.

16 Il guadagno del giusto serve per la vita, il salario dell’empio serve per il peccato.

17 Chi tiene conto della correzione segue il cammino della vita, ma chi non fa caso alla riprensione si smarrisce.

18 Chi dissimula l’odio ha labbra bugiarde, e chi sparge calunnie è uno stolto.

19 Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente.

20 La lingua del giusto è argento scelto; il cuore degli empi vale poco.

21 Le labbra del giusto nutrono molti, ma gli stolti muoiono per mancanza di senno.

22 Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore, e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla.

23 Commettere un delitto per lo stolto è come un divertimento; così è la saggezza per l’uomo intelligente.

24 All’empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quello che desiderano.

25 Come tempesta che passa, l’empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno.

  …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Proverbs+10&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

La saggezza ricompensa

Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei comandamenti,

perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità.

Bontà e verità non ti abbandonino: legatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore;

troverai così grazia e buon senso agli occhi di Dio e degli uomini.

Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.

Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.

Non ti stimare saggio da te stesso, temi il Signore e allontanati dal male;

questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa.

Onora il Signore con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita;

10 i tuoi granai saranno ricolmi d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto.

11 Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti ripugni la sua riprensione,

12 perché il Signore riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce[a].

13 Beato l’uomo che ha trovato la saggezza, l’uomo che ottiene l’intelligenza!

14 Poiché il guadagno che essa procura è migliore di quello dell’argento, il profitto che se ne trae vale più dell’oro fino.

15 Essa è più pregevole delle perle, quanto hai di più prezioso non la equivale.

 …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Proverbs+3&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

Gesù, il buon pastore

10.1 «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce; ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte[a] le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei».

Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro.

Perciò Gesù di nuovo disse [loro]: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti quelli che sono venuti {prima di me}, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.


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https://oca.org/readings/daily/2019/11/13

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