Riconoscerete questi traditori dai loro gesti simbolici, che offendono la Mia Divinità

il libro della verità:
Martedì, 8 aprile 2014, alle ore 20:20

 

Mia amatissima figlia, i Miei nemici non sono coloro che non credono in Me. No, i Miei nemici sono quelli che sanno bene Chi Sono Io, ma che Mi odiano. Tra di loro non tutti comprendono il motivo per cui Mi odiano, però possono essere suddivisi in due gruppi.

Il primo gruppo detesta la Verità. Essi godono nel partecipare ad attività peccaminose, giustificando ogni comportamento e azione malvagia per soddisfare solo le proprie passioni, a scapito dei bisogni degli altri. Si preoccupano solo di loro stessi ed imitano ogni comportamento del diavolo. Poi, ci sono quelli che sanno Chi Sono Io e Che Cosa Sono, ma che Mi rigettano completamente in favore di Satana, dal cui fascino si sono lasciati intrappolare. Queste sono le persone che non solo faranno tutto l’opposto di ciò che Io ho insegnato loro, ma che Mi insulteranno sempre, in ogni occasione.

Proprio perché il culto satanico richiede dei simboli, questi Miei traditori si prenderanno gioco di Me, mettendoMi davanti questi malvagi simboli del diavolo. In ogni rituale a cui parteciperanno, allo scopo di adorare Satana, essi profaneranno la Mia Croce e tutto ciò che ha a che fare con la Mia Passione. Riconoscerete questi traditori dai loro gesti simbolici, i quali offendono la Mia Divinità. Presto, coloro tra di voi che hanno occhi per vedere la Verità, saranno in grado di distinguere tra quanti veramente servono Me e quelli che non lo fanno.

Quei servitori consacrati che Mi sono leali, durante la Settimana Santa, Mi onoreranno con i loro umili gesti, come il prostrarsi davanti alla Mia Santa Croce posandovi le labbra per imprimere un bacio sui Miei Piedi. Il loro obiettivo sarà tutto ciò che riguarda Me, Gesù Cristo, la Mia morte sulla Croce e la Mia Promessa di redimere l’uomo dal peccato, ma sappiate quanto segue. Dalla Settimana Santa di quest’anno, appariranno le prime crepe ed il significato della Mia Crocifissione verrà distorto. Nuove interpretazioni saranno esposte di fronte ai fedeli e delle menzogne usciranno dalla bocca dei Miei nemici. La Mia Passione sarà derisa in modo sottile, ma ciò non sarà subito chiaro. Tuttavia, quando verrà spostata l’attenzione dalla Mia morte sulla Croce e nelle Mie Chiese avranno luogo degli strani gesti, voi saprete che questo è l’inizio dello smantellamento della Mia Chiesa sulla Terra.

Satana, quando attaccherà l’umanità, avrà sempre come suo primo obiettivo la famiglia, poiché essa rappresenta tutto ciò che viene da Mio Padre. Egli distruggerà i matrimoni, cambierà il significato di ciò che è il matrimonio, incoraggerà l’aborto, convincerà le persone a commettere il suicidio, dividerà e distruggerà le famiglie. Infine annienterà e sfascerà la Mia Famiglia, la Mia Chiesa sulla Terra, perché è ciò che giurò di farMi nell’ultima ora. Egli ha già cominciato a smantellare la Mia Chiesa e non si fermerà fino a quando essa non sarà stata ridotta ad un mucchio di macerie ai Miei Piedi. Mio Padre ha permesso che un distruttore, sotto le spoglie dell’anticristo, facesse questo, ma solo nella misura che gli sarà concessa. La Mia Chiesa è la Mia Famiglia e, mentre una grande percentuale di figli di Dio seguirà una falsa chiesa riformata, molti si aggrapperanno ancora a Me, in tal modo la Mia Chiesa – il Mio Corponon potrà morire.

Vi prego di non abbandonarMi, Miei cari seguaci. Voi non dovete soccombere a questa tortuosità. Se Mi amate, dovete ricordarvi di tutto quello che Io vi ho insegnato. Non accettate nulla di nuovo, laddove si tratta della Mia Santa Parola. Io non tollererò mai una sola parola che non sia uscita dalle Mie Sacre Labbra. Neppure voi dovete tollerarla. O siete con Me o contro di Me! Accettate qualsiasi nuova interpretazione della Mia Parola, contenuta nella Sacra Scrittura, e voi Mi tradirete. Una volta fatto questo, voi ingoierete un’intera, nuova dottrina che distruggerà la vostra anima. Io vi amo e se voi Mi amate veramente, rimarrete sempre leali alla Mia Parola, la quale non cambierà mai.

Chiunque dica di venire nel Mio Nome – sia egli un servitore consacrato, un capo della Mia Chiesa oppure un profeta – e dichiara che la Mia Parola è una bugia, non viene da Me.

Il vostro Gesù”

 
 

Libro di Isaia 43,16-21.

Così dice il Signore che offrì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti
che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi insieme; essi giacciono morti: mai più si rialzeranno; si spensero come un lucignolo, sono estinti.
Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!
Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi. ….”

https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel/2019-04-07

 
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Cattolico romano:

Libro di Daniele 13,1-9.15-17.19-30.33-62.

In quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm,
il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio.
I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè.
Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di ogni altro i Giudei andavano da lui.
In quell’anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha detto: “L’iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo”.
Questi frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro.
Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito.
I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un’ardente passione per lei:
persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
Mentre aspettavano l’occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo.
Non c’era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla.
Susanna disse alle ancelle: “Portatemi l’unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno”.
Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero:
“Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi.
In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle”.

Susanna, piangendo, esclamò: “Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.
Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!”.
Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei
e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.
I servi di casa, all’udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo.
Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna.
Rivolti al popolo dissero: “Si faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm”. Mandarono a chiamarla
ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.
Essa piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.
Gli anziani dissero: “Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle.
Quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei.
Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme.
Non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito.
Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l’ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni”.
La moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la condannò a morte.
Allora Susanna ad alta voce esclamò: “Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano,
tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me”.
E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele,
il quale si mise a gridare: “Io sono innocente del sangue di lei!”.
Tutti si voltarono verso di lui dicendo: “Che vuoi dire con le tue parole?”.
Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: “Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senza indagare la verità!
Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei”.
Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: “Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il dono dell’anzianità”.
Daniele esclamò: “Separateli bene l’uno dall’altro e io li giudicherò”.
Separati che furono, Daniele disse al primo: “O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce,
quando davi sentenze
ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente.
Ora dunque, se tu hai visto costei, dì: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?”. Rispose: “Sotto un lentisco”.
Disse Daniele: “In verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due”.
Allontanato questo, fece venire l’altro e gli disse: “Razza di Cànaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore!
Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda
non ha potuto sopportare la vostra iniquità.
Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?”. Rispose: “Sotto un leccio”.
Disse Daniele: “In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l’angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e così farti morire”.
Allora tutta l’assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui.
Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo
e applicando la legge di Mosè li fece
morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,12-20.

Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera:
orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza».
Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.”

https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel/2019-04-08

 

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Ortodosso (Cattolico greco):
33 Perciò così parla il Signore riguardo al re d’Assiria: “Egli non entrerà in questa città e non vi lancerà freccia; non l’assalirà con scudi e non alzerà terrapieno contro di essa.

34 Egli se ne tornerà per la via da cui è venuto, e non entrerà in questa città”, dice il Signore.

35 “Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide, mio servo”».

36 L’angelo del Signore uscì e colpì, nel campo degli Assiri, centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, eccovi tanti cadaveri.

37 Allora Sennacherib, re d’Assiria, tolse l’accampamento, partì e tornò a Ninive, dove rimase. 38 Mentre stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e Sareser, suoi figli, lo uccisero a colpi di spada e si rifugiarono nel paese di Ararat. Ed Esaraddon, suo figlio, regnò al suo posto.

Malattia, guarigione e cantico di Ezechia

38 In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte. Il profeta Isaia, figlio di Amots, andò da lui e gli disse: «Così parla il Signore: “Da’ i tuoi ordini alla tua casa, perché sei un uomo morto; non guarirai”».

Allora Ezechia voltò la faccia verso il muro e pregò il Signore, dicendo: «Signore ricòrdati, ti prego, che io ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi». Ed Ezechia scoppiò in un gran pianto.

Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia in questi termini: «Va’, e di’ a Ezechia: “Così parla il Signore, Dio di Davide, tuo padre: ‘Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria e proteggerò questa città.”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Isaiah+37-38&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

27 Il timore del Signore è fonte di vita e fa evitare le insidie della morte.

28 La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza dei sudditi è la rovina del principe.

29 Chi è lento all’ira ha molto buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia.

30 Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie delle ossa.

31 Chi opprime il povero offende colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso lo onora.

32 L’empio è travolto dalla sua sventura, ma il giusto spera anche nella morte.

33 La saggezza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti deve essere resa manifesta.

34 La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli.

35 Il favore del re è per il servo prudente, ma la sua ira è per chi lo offende.

15.1 La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira.

La lingua dei saggi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia.

Gli occhi del Signore sono in ogni luogo, osservano i cattivi e i buoni.

La lingua che calma è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito.”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=proverbs+14-15&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

“… 26 Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, 27 il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. 28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.

Gesù Cristo, mediatore del nuovo patto

Ora, il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto.

Infatti, ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire. Ora, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono coloro che offrono[i] i doni secondo la legge. …”

https://www.biblegateway.com/passage/?search=Hebrews+7-8&version=NRSVCE;NR2006;SCH2000;ERV-HU;BDS

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https://oca.org/readings/daily/2019/04/08
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